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EVA vs EVA e altre bestialità…Negli Stati Uniti le donne pugili vogliono essere come gli uomini pugili.
Ma non i campioni quelli che in quanto tali, vinto, perso o pareggio usano il fairplay, la classe.
Le donne americane imitano, scimmiottano “i machi”. Se i machi nella boxe sono simpatici arroganti, spavaldi…del resto nessuno atleta come nella boxe se lo può permettere, perché non si gioca al pugilato…
Le donne pugili statunitensi fanno del becero gossip per ottenere una disputa con un’avversaria non dichiarando le sue qualità come è nello spirito atletico tra antagonisti, ma con quell’atteggiamento che hanno i brocchi che blaterano a vanvera. Infatti le chiacchiere, una volta sul ring, stanno a zero…e dopo non se le ricorda più nessuno. Contano i fatti.
Le donne americane pugili invece non si limitano al gossip così detto di attrazione, per vendere il match, attrarre l’attenzione del pubblico ma sono astiose, seminano cattiveria, aria pesante irrespirabile, del tutto gratuita.
Nel pugilato il pacifismo è un ossimoro, non la classe, non la nobiltà d’animo non il fairplay.
Sono virtù che appartengono ai grandi campioni.
EVA vs EVA e altre bestialità…
Un piccolo aneddoto: nel 2008 quando andai a Beijing alle Olimpiadi accreditata con la Nazionale dilettanti francese di pugilato, in una bella sera di luglio a sorseggiare vino e stuzzicare spring rools, e spiedini di gambero, mi chiesero perché, io Gianna non pensavo seriamente a salire sul ring e dedicarmi alla boxe? Il fisico c’è e con quel pedigree …
Appunto so bene di cosa si tratta…
“Preferirei fare uno streap tease, piuttosto che essere sottoclou di un main event di uomini”, risposi.
“Vuoi mettere? A pari merito, virilità vs femminilità, se proprio devo riempire un’arena la mia arma migliore è la femminilità, credo fermamente che la Boxe sia sport per maschi.
I maschi riempiono l’arena sferrando colpo su colpo, io invece credo che facendo cadere i vestiti languidamente posso avere lo stesso pubblico…Per mantenermi tonica, faccio tutti gli sport e se proprio devo scazzottare mi basta allenarmi con uno sparring. ”
EVA vs EVA e altre bestialità…
La mia idea sul pugilato donne è rimasta tale. Non credo assolutamente che siamo o saremo mai competitive con gli uomini. Il perché è semplice e ovvio, siamo strutturare fisicamente in modo diverso.
Ciò non toglie il fatto che nel corso degli anni ho avuto modo di apprezzare fantastiche atlete, qua i nomi di qualcuna non di tutte: Lucia Rijker, Anne Wolfe, Christy Martin, Regina Halmich, Simona Galassi, Anne Sophie Mathis, Layla McCarter, Naoko Fujioka. E la campionessa del decennio appena trascorso, la norvegese Cecilia Braekhus. sempre tra le mie migliori di ogni anno.
Se la femminilità non è la massima espressione nella boxe, la classe delle europee, delle asiatiche è il massimo della sportività, del fair-play, dell’eleganza espressa nella boxe.
Sono tutte ragazze determinate, nate con il talento, con la predisposizione al pugilato. Lavorano duramente per avere un corpo da guerriere, dove tutta la muscolatura è attivata per aggredire e per attutire i colpi, pronte ad incassare. Come gli uomini pugili. Ma non sono uomini.
E tranne eccezioni uniche, mai spettacolari e mai paragonabili ai maschi.
La metterei così: il pugilato donne è un genere. Solo ad alto livello sono match interessanti.
Un ottimo campione francese, e notevole commentatore Jean-Claude Bouttier, in merito mi ha detto: ”non ho mai visto una donna pugile come un avversario, il solo fatto che sia donna il mio istinto è di proteggerla, non di colpirla”.
EVA vs EVA e altre bestialità…
Ciò che nell’ultimo anno mi ha demotivato nel seguire la boxe delle atlete americane, non è perché siano più o meno brave, rispetto al resto del mondo, ma è la loro idea di marketing che mi è ripugnante.
Nell’imitare gli uomini più rozzi e grevi, le donne americane squalificano la categoria delle donne pugili. E delle donne comunque, pugili e non.
Lo scorso 4 ottobre 2019 a Flint nel Michigan, alle operazioni di peso prima del match il fratello dell’americana Claressa Shields, già due volte medaglia d’oro olimpica, nel 2012 e nel 2016, in un alterco ha sferrato un colpo da dietro, all’allenatore veterano maestro, della sua avversaria, la croata Ivana Habazin. L’uomo sanguinante è rimasto a terra, poi trasportato all’ospedale in trauma cranico, Il match è stato subito cancellato.
Non ho mai visto la squadra che accompagna un campione di boxe aggredire e sputare immondizia…la squadra segue, è il /la combattente che conduce…
Ciò che è successo al peso di Shileds vs Habazin è squallore da ghetto. Il pugilato ti tira fuori dal ghetto, ma devi volere buttare via i ghetto che è in te…
Ho pensato che CLARESSA SHIELDS si sarebbe certamente comportata con rispetto alla sua avversaria, la croata IVANA HABAZIN. E così spontaneamente chiedere pubblicamente le scuse per ciò che suo fratello, ha fatto al povero anziano allenatore, James Ali Bashir. Mi aspettavo di vedere subito SHIELDS, brillante con classe sportiva prodigarsi incensarsi il capo, per l’increscioso accaduto. Nulla. Silenzio. Intanto la stampa riportava che il fratello è stato incarcerato, e non era la prima volta.
Il 10 gennaio scorso c’è stato finalmente il match tra Clarissa Shields vs la croata Ivana Habazin. Sul ring ha vinto l’americana. Fuori dal ring non interessa a nessuno.
Oggi da professionista Claressa Shileds ha vinto in tre categorie diverse: nei Pesi Super Medi, pesi Medi e Super Welter e si è autoproclamata GWOAT….great woman of all time! La più grande donna di tutti i tempi!
E insomma auto celebrarsi a 24 anni e con 10 match di cui solo 2 vinti via KO e di cui sei titoli vacanti…vuol dire che dall’altra parte, come avversarie non c’era proprio nessuno!
E come vi racconto spesso, i record bisogna saperli interpretare. Non vendere ciò che non è.
Con un record così minimo, risulta inoltre non potente e le sue performance non sono quelle di un talento.
Sembra non ci siano avversarie o semplicemente la boxe donne soffre, in molte la praticano ma campioni si nasce! E certo vale anche per gli uomini.
Gli atleti della boxe, femmine o maschi dovrebbero essere un modello, un esempio.
La Shileds, con il suo silenzio non ha avuto nessun rispetto per l’avversaria e né per lo sport.
Sono feroce su questa mancanza elementare di fairplay: La sua mente è vuota come un sacco.
E purtroppo come spesso succede l’esempio negativo è il più facile da seguire.
EVA vs EVA e altre bestialità…
Questa volta non sono volati gratuiti cazzotti contro un vecchio allenatore, di per sé un atto di codardia e avvilente. Ma sabato scorso un altro deplorevole accaduto qua in chiave di chiacchiere infami; e si sa che ne ammazza più la penna che la spada e la maldicenza spalmata sui social e nella mediocre stampa è stata di tale gravità che lo stesso Ente sanzionatore WBC, ha dovuto diramare un comunicato stampa per difendere chi il titolo lo aveva legittimamente conquistato: la messicana Alejandra Jimenez.
Ha rincarato la dose una veterana 48enne pugile americana dei pesi massimi tale Carlette Ewell, mai davvero riuscita ad avere menzioni di merito pugilistico, la quale ha spregiativamente chiamato UOMO un’atleta femmina, pugile, Alejandra Jimenez, che solo lo scorso 11 gennaio ha conquistato il titolo WBC e WBO dei Pesi Super Medi a San Antonio, Texas, vincendo un match equilibrato ai punti nei cartellini a lei favorevoli due su tre vs l’americana Franchon Crews Dezurn. Quest’ultima ha confermato l’infame diceria, non capacitandosi della superiorità della messicana, la vittoriosa Jimenez .
Jimenez nei Pesi Massimi aveva vinto vs l’americana Peso Massimo Carlette Ewell che ora stava rincarando la dose delle maldicenze… La messicana poi è scesa dai Pesi Massimi Leggeri, ed oggi assestarsi nella categoria dei Super Medi. Un gran lavoro… E adesso con la vittoria conquistata, chiama a duello Claressa Shields, che è stata prima di lei campionessa dei Super Medi. Carlette Ewell che ha subito la sconfitta nel 2017, non ha chiamato UOMO una Donna forte come un UOMO…come si suole dire di donne energiche fisicamente.
La Ewell ha pubblicato nei social che la messicana JIMENEZ ha un seno finto, e il suo pene è nascosto nella vagina. Ha continuato che ci vuole un test perché nella sua trasformazione da UOMO a DONNA si è dimenticata di mutare anche la voce che a suo dire è quella di un UOMO. La stessa ha scritto tante menzogne di più, squalificando se stessa, prima che la campionessa Jimenez, contro la quale, riscrivo, la Ewell ha perso nettamente per TKO, Knock Out Tecnico nel 2017.
Sulle prime molti a chiedere il test, anche perché l’avversaria americana, Dezurn dopo il match perso vs Jimenez, ha rilasciato dubbie interviste sulla vera sessualità della messicana. Se sia Ewell che Dezum avevano entrambe questo dubbio, perché non accertarsi prima del match? La messicana Jimenez non è un nome così noto se non dal 11 gennaio quando ha conquistato appunto i titoli WBC e WBO dei Super Medi. E nemmeno lo è mai stata Ewell…solo i più accaniti fans sapevano che la Dezurm era campionessa prima della sconfitta di sabato scorso, dove ha dovuto cedere i titoli a Jimenez.
Ma certo l’organizzazione e gli Enti sanzionatori WBC e WBO non avevano dubbi sull’identità dell’atleta ALEJANDRA JIMENEZ. Dunque le due americane Franchon Crews Dezurn e Carlette Ewell hanno davvero sputato veleno sull’avversaria…meritevole di averle battute entrambi!
EVA vs EVA e altre bestialità…
È vedere così vilmente spubblicare un’avversaria e per di più al grande popolo globale dei social, di internet è vomitevole.
Che squallore! Un tale odio, cattiveria, invidia per la vittoria di un’atleta non l’avevo mai assistita.
Davvero imbarazzante. Abbiamo solo bisogno di Campionesse, di atlete del gentil sesso a cui riferirsi, come ALEJANDRA JIMENEZ che disgustose, mezze tacche invidiose.
Nella grande Boxe, ovunque nel mondo, dopo il match i Grandi Campioni si congratulano sempre con l’avversario! Sempre. Da qui la Nobiltà d’animo da sempre ovunque nota.
Il 15 gennaio il comunicato stampa del WBC- Consiglio Mondiale di Pugilato, costretto dalle assurde maldicenze, ha chiarito ogni sospetto diramato dalle due atroci malelingue, confermando che Alejandra Jimenez è una donna, ha partorito una figlia.
E penso che sia l’unica prova di cui abbiamo bisogno.
E ALEJANDRA JIMENEZ è legittima campionessa a cui nessuno al mondo può negare il suo momento di gloria. Che rimarrà scolpito. Nessuno.
Qua il link del WBC https://wbcboxing.com/en/alejandra-jimenez-wbc-supermiddleweight-world-champion-and-a-champion-of-human-equality/
ascoltami… qua il link del mio AudioLibro IL FIGHTER D’ITALIA GIANCARLO GARBELLI http://bit.ly/ilnarratore
a destra la campionessa WBC e WBO dei Super Medi, la messicana Alejandra Jimenez che lo scorso 11 gennaio 2020, ha vinto le due Cinture dall’americana Franchon Crews Dezurn a San Antonio, nel Texas. 🥊🥊at the right WBC and WBO Super Middleweight Champion, the Mexican Alejandra Jimenez won last January 11Th 2020, the two title Belts from the American Franchon Crews Dezurn in San Antonio Texas.
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EVA vs EVA and other bestiality…
EVA vs EVA and other bestiality… In the United States, female boxers want to be like male boxers.
But not the champions those who as such, won, lost, or draw use Fairplay, the class.
American women imitate, and mimic “the macho”. If the machi in boxing are funny and arrogant,… after all, no athlete in boxing can play the macho, because you don’t play boxing …
American boxer women make rough gossip to get into a dispute with an opponent by not declaring her qualities, as it is in the athletic spirit of the antagonists, but with that attitude that the pitchers have to blather in vain. In fact, the chatter, once in the ring, is at zero … and afterward, nobody remembers it. The facts count.
American women boxers, on the other hand, do not limit themselves to the so-called attraction gossip, to sell the fight, and attract the attention of the audience but they are resentful, they sow badness, unbreathable heavy air, completely unnecessary.
In boxing, pacifism is an oxymoron but isn’t the class, the nobility of mind, the Fairplay?
They are virtues that belong to the great champions.
EVA vs EVA and other bestialities …
A small anecdote: back in 2008 when I went to Beijing at the Olympics accredited with the French national amateur boxing team, on a beautiful July evening to sip wine and tease spring rolls, and shrimp skewers, my colleagues asked me why, I Gianna, was not thinking seriously about get into the ring and do boxing? The physique is there and with that pedigree …
I know exactly what it is …
“I’d rather do a striptease than be an undercard of a men’s main event,” I replied.
“That’s the way you want to take? On an equal tied for virility vs femininity, if I really have to fill an arena my best weapon is femininity, I firmly believe that Boxing is a sport for men.
The males fill the arena by striking blow after blow, but I believe that by dropping my clothes languidly I can have the same audience … To keep myself in shape, I do practice sports and if I really have to fight, I just have to train with sparring. “
EVA vs EVA and other bestialities …
My idea about women’s boxing has remained that way. I absolutely don’t believe that we are or will ever be competitive with men. The reason is simple and obvious, we are physically structuring in a different way.
This doesn’t detract from the fact that over the years I have had the opportunity to appreciate fantastic athletes, here are the names of some of them not all: Lucia Rijker, Anne Wolfe, Christy Martin, Regina Halmich, Simona Galassi, Layla McCarter, Anne Sophie Mathis, Naoko Fujioka. And the champion of the past decade, the Norwegian Cecilia Braekhus. always among my best every year.
If femininity is not the maximum expression in boxing, the European, and Asian class is the maximum of sportiness, fair play, and elegance expressed in boxing.
They are all determined girls, born with talent, with a predisposition to boxing. They work hard to have a warrior body, where all the muscles are activated to attack and take the blows, ready to take the hit. Like men’s boxers. But they are not men.
And with the exception of unique exceptions, never spectacular and never comparable to males.
I would put it this way: women’s boxing is a genre. Only at a high level are exciting fights.
An excellent French champion, and notable commentator Jean-Claude Bouttier, said to me: “I have never seen a female boxer as an opponent, the mere fact that she is a woman is my instinct to protect her, not to hit her.”
EVA vs EVA and other bestialities …
What has demotivated me in the last year in following the boxing of American athletes, is not because they are more or less good, compared to the rest of the world, but it is their marketing idea that is repugnant to me.
In imitating the cruder, heavier men, American women disqualify the category of female boxers. And women anyway, boxers and not.
Last October 4th, 2019, in Flint, Michigan, the brother of the American Claressa Shields, – already twice Olympic Gold Medalist in 2012 and 2016- at the weight-in, before the bout, in an altercation, he struck a blow from behind to the veteran trainer of his opponent, the Croatian Ivana Habazin. The bleeding man remained on the floor, then transported to the hospital with a head injury, the match was immediately canceled.
I have never seen a team that accompanies a boxing champion attacking and spitting garbage … the team follows, it’s the fighter who leads …
What happened to Shields vs Habazin’s weight-in, is ghetto squalor. Boxing takes you out of the ghetto, but you have to want to throw away the ghetto in you …
I thought that CLARESSA SHIELDS would certainly behave with respect to her opponent, the Croatian IVANA HABAZIN. And so spontaneously publicly apologizing for what his brother did to the poor old trainer, James Ali Bashir. I expected to see SHIELDS right away, brilliant with sports class, lavish incense on the head, for the unfortunate event. Nothing. Silence. Meanwhile, the press reported that his brother was imprisoned, and it was not the first time.
Last January 10th, there was finally the match between Clarissa Shields vs the Croatian Ivana Habazin. The American won in the ring. Outside the ring, nobody cares.
Today as a professional Claressa Shields has won in three different categories: in Super Middle Weights, Middle Weights, and Super Welter, and she has proclaimed herself GWOAT… .great woman of all time!
In short, celebrated herself at the age of 24 and with 10 fights of which only 2 won via KO and of which six vacant titles … it means that on the other side there are no opponents at all!
And as I often tell, the records must be able to be interpreted, in the right way, not selling what is not.
With such a minimal record, no powerful punch, and her performances are not those of a call talent.
There seem to be no adversaries or simply boxing women suffer many practices it but champions are born! It certainly also applies to men.
Boxing athletes, female or male should be a model, an example.
Shields, with her silence, had no respect for the opponent and neither for sport.
I am fierce about this elementary lack of Fairplay: His mind is as full as a heavy bag.
And unfortunately, as often happens, the negative example is the easiest to follow.
EVA vs EVA and other bestialities …
This time there were no punches against an old trainer, an act of cowardice and demeaning in itself. But last Saturday another regrettable happened here in the key of infamous chatter, and it is known that he kills more the pen than the sword, and the slander spread on social media and in the mediocre press, it was of such gravity that the same WBC sanctioning body, had to issue a press release to defend who the title had legitimately won it: the Mexican Alejandra Jimenez.
A 48-year-old veteran American heavyweight boxer, Carlette Ewell, who never really managed to get any mention of boxing, has raised the dose, who has contemptuously called MAN a female athlete, boxer, Alejandra Jimenez, who only conquered last January 11th, the WBC and WBO Super Middleweight title in San Antonio, Texas, winning a close fight on points, in the cards favorable to her two out of three vs the American Franchon Crews Dezurn. The latter confirmed the infamous rumor, not appreciating the superiority of the Mexican, the victorious Jimenez.
Jimenez in Heavyweight had won against American Heavy Weight Carlette Ewell, who now in full of defamation the dose of slander … The Mexican then dropped from Light Heavyweight, and now settles in the Super Middleweight division. A great job… And now with the victory conquered, she calls Claressa Shields, who was before her Super Middleweight champion, to a duel. Carlette Ewell, who suffered defeat in 2017, did not call MAN a woman as strong as a MAN … as they are said to be physically energetic women.
Ewell has posted on social media that Mexican JIMENEZ has a fake breast, and her/his penis is hidden in the vagina. Carlette Ewell continued that Jimenez should take a test because in his transformation from MAN to WOMAN he forgot to change the voice that she says is that of a MAN. She has written many more lies, disqualifying herself, before the champion Jimenez, against whom, I rewrite, Ewell lost clearly for TKO, Technical Knock Out in 2017.
At first, were many asked for the test, also because the American opponent, Dezurm after the lost fight against Jimenez, gave dubious interviews on the true sexuality of the Mexican. If both Ewell and Dezum both had this doubt, why not ascertain before the match? The Mexican Jimenez is not such a well-known name if not since last January 11th when she conquered the WBC and WBO titles of the Super Middle. And neither has Ewell ever been… only the most hardcore fans knew that Franchon Crews Dezurn, was champion before last Saturday’s defeat, where she had to give the titles to Jimenez, as she lost.
But certainly, the organization and the WBC and WBO sanctioning bodies, had no doubts about the identity of the athlete ALEJANDRA JIMENEZ. So the two American Franchon Crews Dezurn and Carlette Ewell really spit poison on the opponent … deserving of having beaten them both!
EVA vs EVA and other bestialities …
And to see an adversary so cowardly and, moreover, to spread it out to the huge global social network, to the people of the internet is really bad.
What squalor! I have never witnessed such hatred, malice, or envy for the victory of an athlete.
Really embarrassing. We only need Champions, of fair-play Female athletes to refer to, like ALEJANDRA JIMENEZ that disgusting, envious loser.
In Grand Boxing, everywhere in the world, after the fight is over, the Great Champions always congratulate the opponent! Always. Hence the Nobility of mind is always known everywhere.
On 15th January the press release of the WBC – World Boxing Council- forced by the absurd slanders, clarified any suspicion issued by the two atrocious dirties tongues, confirming that Alejandra Jimenez is a woman, and has given birth to a daughter.
And I think it’s the only proof we need.
And ALEJANDRA JIMENEZ is a legitimate champion to whom nobody can deny her moment of glory. That will remain sculpted. Nobody.