Via la paura! Con lo SPORT si supera! **Fear away! With SPORT you can overcome!

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Via la paura! Con lo SPORT si supera!

Io non so quante volte mi sono commossa a queste Paralimpiadi di Tokyo 2020! Emozioni vere da persone reali.

Subito l’emozione negativa, alterata dall’esclusione forzata ai Giochi, come ho scritto della vulnerabilità dell’Afghanistan e dei suoi atleti che non avrebbero potuto partecipare.

Scoprire che puoi fare ciò che hai paura di non poter fare, oltre ai limiti fisici, è un messaggio forte che i due paralimpici afghani ci hanno inviato a noi, tutti.

Non hanno esitato a superare la paura, si sono opposti ad un destino avverso già partecipando alle Paralimpiadi, ancor di più con il terrore che insanguina la loro nazione, l’Afghanistan così drammaticamente lacerato.

Grazie agli eccezionali sforzi di diversi governi, il Centro per lo sport e i diritti umani per tutti, il Comitato paralimpico francese, l’Associazione paralimpica britannica, il World Taekwondo, l’atleta del taekwondo  l’afghana Zakia Khudadadi  e  Hossain Rasouli  per l’atletica leggera sono ora a Tokyo per realizzare i loro sogni.

Non importa vincere o perdere la competizione, i due Paralimpici Afghani hanno già vinto la scommessa di esserci! E loro ci sono a Tokyo.

Le loro preghiere al mondo di non dimenticarsi di loro sono le grida della loro nazione, quella parte dell’Afghanistan che chiede di non essere abbandonata. Di non essere esclusa.

Questo è il messaggio. Non facciamo finta di non aver compreso.

GRANDISSIMI LA NOSTRA GIOVENTÚ PARALIMPICA ITALIANA

E ho sentito l’assenza del nostro ALEX ZANARDI con la sua handbike, che si è via via trasformata in attesa, io ci credo che lui ce la faccia anche questa volta a superare la tragedia che lo ha investito. La mia candela accesa, è rimasta accesa….

Avevo conosciuto Bebe Vio, in uno degli appuntamenti annuali che organizzava la famiglia Mangiarotti – Edoardo Mangiarotti lo spadaccino con il medagliere più ricco d’Italia, credo siano 13 le medaglie d’oro, conquistate un record! –

L’evento avveniva qui a Milano sino al 2017, ogni anno a questo appuntamento così prestigioso hanno partecipato tantissimi medagliati Azzurri, nelle varie discipline, nel susseguirsi delle Olimpiadi, intrattenevano con Giovanni Malagò, la moglie e la figlia del grande Edoardo Mangiarotti, e il compianto storico caporedattore della Gazzetta dello Sport, indimenticabile amico: Daniele Redaelli.

Bebe Vio 20 anni, reduce da Rio 2016 con la prima Medaglia d’Oro nella sua specialità il fioretto, è apparsa solare, grintosa, una ragazza determinata a prendersi tutto il meglio dalla vita, tutto più il resto che le è stato sottratto. Bellissima.

Quando le è stato chiesto cosa avrebbe voluto fare oltre lo Sport, ci disse, che le sarebbe piaciuto dedicarsi alla politica…penso sia stata una boutade dei suoi 20 anni!

Io credo che lei, e tutto gli atleti delle Paralimpiadi, ogni volta che partecipano e vincono sono molto più che diplomazia politica, sono una fonte d’ispirazione a risolvere le difficoltà del vivere, quello più duro: il quotidiano e le sue miserie.

Se pensi a loro, ad ognuno di loro, i tuoi problemi si possono risolvere perché se sono riusciti loro, noi non possiamo piagnucolare…

E poi danno una speranza con tutte quelle tecnologie che aggiustano mani, braccia, gambe, sedie da competizione, l’uomo che migliora l’esistenza dell’uomo e da speranza, sogni di una vita migliore.

Ma quante conquiste ci sono nello Sport?!

É chiaro che il nostro più grande ostacolo alla realizzazione dei nostri sogni è molto più vicino a noi, più di quanto pensiamo. E sono le nostre paure.

Le nostre paure possono creare ostacoli che possono diventare apparentemente insormontabili. Per realizzare i nostri sogni, dobbiamo affrontare le nostre paure. Non c’è altra via d’uscita.

Come fanno gli atleti delle Paralimpiadi, storie di drammi riscattate da una nuova visione.

Sono allo stesso livello delle Olimpiadi, solo non possono competere insieme, per ovvie ragioni logistiche e certo quello di essere svantaggiati dai traumi che la vita li ha sorpresi.

Si gareggia ad armi pari o non ha senso la competizione.

Sogni d’Oro vero per i Paralimpici Tokyo 2020

Gran tifo per questi gladiatori della vita così vissuta a mille!

Ragazzi meritevoli. Risultati eccellenti.

Educati e gentili.

E che classe quei i ragazzi!

E che bottino!

Grandissimi Atleti! E che cuori immensi…

No, non ho mai conosciuto pugili Paralimpici, del resto qualcuno avrebbe dovuto combattere in carrozzina, mi sembra piuttosto complicato… So che qualcuno ci ha provato.

Un ricordo: da bambina avevo sentito parlare di uno straordinario pugile, MARIO D’AGATA. Aveva già appeso i guantoni.

È campione amatissimo da tutta la comunità dei sordo/muti.

L’ho riscontrato quelle volte che mi ero appunto recata in una delle sedi per verificare dei labiali, di cui non avevo il sonoro, e tutti sbracciavano per raccontarmi le imprese di MARIO D’AGATA, campione dei Pesi Gallo, di Arezzo.

Mio Padre lo aveva portato con sé, con gli altri toscani, dove si allenava alla sua stessa scuderia della Ignis di Comerio, di Giovanni Borghi, il mecenate della grande boxe, di quegli anni d’oro, anni ’50 e’60.

E diceva che D’Agata era un gran chiacchierone con quei pugni sempre in movimento…Un vero giramondo, dall’Australia alle Filippine, all’America, a Londra, a Parigi.

I suoi tifosi erano tantissimi, di certo anche tutti i ragazzi che avevano le sue stesse disabilità e che lui ha saputo trasmettere energia positiva a non arrendersi, un orgoglio che non sottolineava la diversità, ma la normalità raggiunta nonostante il deficit di partenza…!

All’epoca di MARIO D’AGATA non c’erano le Paralimpiadi…e dopo la stagione dei dilettanti è subito diventato grande professionista, il primo ed unico pugile sordomuto ad aver vinto un titolo mondiale.

I Paralimpici han subito Knock Out dalla vita, dalla quale si sono rialzati più forti di prima. Molto più forti di noi.

  • La vera sfida è superarsi – cit Giancarlo Garbelli

Gli afghani Hossain Rasouli per l’atletica leggera e l’atleta del taekwondo  Zakia Khudadadi **Afghans athelt Hossain Rasouli, and taekwondo Zakia Khudadadi

Paralimpiadi Tokyo 2020 la più bella gioventù italiana! **Tokyo 2020 Paralympics the most beautiful Italian youth!

BEBE VIO fantastica ORO Fioretto Individuale! Una porta bandiera d’eccellenza! **BEBE VIO fantastic GOLD Individual Foil! A flag carrier of excellence!

 ORO 4X100 staffetta nuoto Xenia Francesca Palazzo, Vittoria Bianco, Giulia Terzi e Alessia Scortechini.  E ancora Oro per Giulia Terzi  nei 100 mt stile libero. ** GOLD  4X100 swimming relay, athletes Xenia Francesca Palazzo, Vittoria Bianco, Giulia Terzi and Alessia Scortechini. And again Gold for Giulia Terzi in the 100 mt free stile.

Bocciardo straordinario ORO stile libero ** Extraordinary Gold medal freestyle

Simone Barlaam nuoto ORO! Ma quanto adrenalina lombarda! **Simone Barlaam swimming GOLD! But how much Lombard adrenaline!

ANTONIO FANTIN ORO e record del mondo nei 100 stile libero S6!** ANTONIO FANTIN GOLD and New World Record  in 100 mt free style S6

a sinistra MARIO D’AGATA e mio Padre GIANCARLO GARBELLI ** left MARIO D’AGATA and my Father  GIANCARLO GARBELLI

da sinistra Guido Mazzinghi (fratello di Sandro), Mario D’Agata al centro, il più piccolo che solleva l’attore Ugo Tognazzi, a destra in primo piano mio Padre Giancarlo Garbelli. Che sorrisi! **from left Guido Mazzinghi (Sandro’s brother), in the center Mario D’Agata, the shorter who keeps up actor Ugo Tognazzi, on the right  my Father Giancarlo Garbelli. What smiles!

ascoltami… qua in italiano il link del mio AudioLibro IL FIGHTER D’ITALIA GIANCARLO GARBELLI   http://bit.ly/2Y4zyZr

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Fear away! With SPORT you can overcome!

I don’t know how many times I have been moved at this Tokyo 2020 Paralympics! Real emotions from real people.

Immediately the negative emotion, altered by the forced exclusion from the Games, as I wrote about the vulnerability of Afghanistan and its athletes who could not participate.

Discovering that you can do what you are afraid of not being able to do, in addition to physical limitations, is a strong message that the two Afghan Paralympics have sent to us, all of us.

They didn’t hesitate to overcome fear, they opposed an adverse fate already by participating in the Paralympics, even more so with the terror that bloody their nation, Afghanistan so dramatically torn apart.

Thanks to the exceptional efforts of several governments, the Center for Sport and Human Rights for All, the French Paralympic Committee, the British Paralympic Association, the World Taekwondo, the Afghan taekwondo athlete Zakia Khudadadi and Hossain Rasouli for the athletics, are now in Tokyo to make their dreams come true!

No matter winning or losing the competition, the two Afghan Paralympics have already won the bet to be there! And they are in Tokyo.

Their prayers to the world not to forget them are the cries of their nation, that part of Afghanistan that asks not to be abandoned. Not to be excluded.

This is the message. Let’s not pretend we don’t understand.

GREAT OUR ITALIAN PARALYMPIC YOUTH

And I felt the absence of our ALEX ZANARDI with his handbike, and it gradually turned into waiting, I believe that he can manage again this time to overcome the tragedy that hit him. My candlelit, it remained lit…

I met Bebe Vio, in one of the annual events organized by the Mangiarotti family – Edoardo Mangiarotti the swordsman with the richest medal table in Italy, I think there are 13 gold medals, conquered a record! –

The event took place here in Milan until 2017, every year at this prestigious appointment many Azzurri medalists participated, in the various disciplines, in the succession of the Olympics, entertained with Italian Olympic Committee, the President Giovanni Malagò, the wife and the daughter of the great Edoardo Mangiarotti and the historic editor-in-chief of the Gazzetta dello Sport, unforgettable friend: Daniele Redaelli.

Bebe Vio 20 years old,  fresh from Rio 2016 with the first Gold Medal in the specialty individual foil, appeared sunny, gritty, a girl determined to take all the best out of her life, everything plus the rest that was stolen from her. Beautiful.

When she was asked what she wanted to do besides Sport, she told us, that she would like to devote herself to politics… I thought she was joking, she was in 20 years.

I believe that you, as all the Paralympics athletes, every time they participate and win is much more than political diplomacy, they are a source of inspiration to solve the difficulties of living, the hardest one: everyday life and its miseries.

If you think about them, about each of them, your problems can be solved because if they have succeeded, we cannot whine …

And then they give hope with all those technologies that fix hands, arms, legs, competition chairs, the man who improves man’s existence and gives hope, dreams of a better life.

But how many achievements are there in Sport ?!

It’s clear that our biggest obstacle to making our dreams come true is much closer to us, more than we think. And they are our fears.

Our fears can create obstacles that can become seemingly insurmountable. To make our dreams come true, we have to face our fears. There is no other way out.

As the athletes of the Paralympics do, stories of dramas are redeemed by a new vision.

They are at the same level as the Olympics, only they cannot compete together, for obvious logistical reasons, and certainly that of being disadvantaged by the traumas that life has surprised them.

You compete on equal terms or there is no sense in competition.

True Golden Dreams for the Tokyo 2020 Paralympics

Great cheer for these gladiators of life so lived to a thousand!

Deserving youth. Excellent results.

Polite and kind.

And what a class has those kids!

And what a booty!

Great Athletes! Immense hearts!

No, I have never met Paralympic boxers, after all, it seems that fighting in a wheelchair is more than complicated… I know someone has tried.

And here it comes memories: when I was a child I heard of an extraordinary MARIO D’AGATA. He was retired from boxing.

And he is still a beloved champion, from the whole deaf/dumb community.

I encountered their community going to a place, an association to check the lips, of some of the mined material,  which I didn’t have the sound, and everyone waved to tell me about  MARIO D’AGATA, boxing champion in the Bantam Weight division, from Arezzo.

My Father had brought him with him, with the other Tuscans, where he trained among professionals, to his own stable of the Ignis di Comerio, of Giovanni Borghi, the patron of great boxing, of those golden years, the 50s and ’60.

And he said that D’Agata was a great talker with those fists always on the move … A true globetrotter, from Australia to the Philippines, to America, to London, to Paris.

His fans were many, certainly also all the one who had the same disabilities, and that he was able to give them positive energy,  not to give up, a pride that didn’t emphasize diversity, but the normality achieved despite the starting deficit. …!

Because at the time of MARIO D ‘AGATA there were no Paralympics … and after the amateur season, he immediately became a great professional. He is the first and only deaf and dumb boxer to have won a world title.

The Paralympics have suffered Knockout from life, from which they have risen stronger than before. Much stronger than us.

  • The real challenge is to overcome yourself.  Giancarlo Garbelli’s quote

hear me… in Italian original language my AudioBook IL FIGHTER D’ITALIA GIANCARLO GARBELLI   http://bit.ly/2Y4zyZr