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Ivan dalla Russia mi scrive…
Come sapete per I fantastici match della grande boxe ho viaggiato molto per decenni. In uno di questi lunghi viaggi oltreoceano, ho conosciuto un ragazzo che per ovvi motivi di sua sicurezza, non scriverò né l’anno, né la località e né il suo nome che chiamerò di fantasia Ivan.
Condividiamo un aperitivo sul volo che sarà lungo. É subito l’accento che mi fa riconoscere la nazionalità e dunque parlare con Ivan m’incuriosisce. Lui sta andando ad un grande evento di tecnologia, io sono accreditata ad un grande match di boxe. É incuriosito dal fatto che io ami la boxe. E dai, mica è solo uno sport…se fosse solo uno sport e basta, mi sarei già annoiata da un pezzo!
M’interessa il racconto di Ivan, percepisco subito il suo malessere di come si vive in Russia. Nel mio immaginario, sino a quel momento la Russia di Putin era una nazione che si proponeva al mondo in modo abbastanza affine al nostro in occidente. Non c’era stata nessuna guerra in Ucraina prima di questo volo. Quindi questo incontro è stato prima del 2014…
In quel lungo viaggio, Ivan così garbato ragazzo, mi ha espresso tutto il suo disagio di come invece nel suo Paese, la Russia, i diritti umani che noi diamo per scontati, e così i privilegi di cui godiamo in Democrazia siano calpestati. Era così disgustato nel suo racconto che stentavo a credergli, e non stavo conversando certo con una testa calda.
Ivan mi è parso subito colto e molto informato giacché anche lui viaggiava spesso per lavoro, con un permesso speciale.
Dunque questa lettera che ho ricevuto, non mi sorprende, mi addolora per il suo stato d’animo e per i suoi cari con cui divide questa emarginazione a cui é costretto, per il fatto di essere russo non consenziente al conflitto atroce che si sta perpetrando in Ucraina.
Non c’è un minimo motivo di che essere orgogliosi di questi tempi, essere cittadino russo, di origine russa con nome e cognome e nazionalità russa. Tutta la famiglia di Ivan, è russa.
Se appunto come Ivan, non sei mai stato né prima, e tanto di più ora d’accordo con Putin.
E così mi scrive, e d’accordo con lui, ometto ciò che potrebbe metterlo in una situazione di severità, intendo sottratto alla libertà di movimento. Insomma incarcerato.
IVAN DALLA RUSSIA MI SCRIVE…
“Cara Gianna,
poche settimane fa in Russia è stata introdotta una nuova legge: per chi nomina la parola “guerra” – guerra, pubblicamente – qui in Russia, puoi finire in carcere per 15 anni.
Deve chiamarsi invece «operazione speciale (di smilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina)». Se pubblichi foto e fatti diversi dall’agenda ufficiale russa (che sono tutte falsità) – lo stesso trattamento – in carcere fino a 15 anni.
Meta (Facebook e Instagram) è ora ufficialmente un’organizzazione estremista (la stessa di Al Qaeda o dei talebani) ed è bandita da due settimane in tutta la Russia.
Non è ancora chiaro cosa ci potrà succedere solo per usare qualsiasi Social.
Le leggi in Russia sono molto selettive e le autorità le usano in modo a loro convenienza contro qualsiasi opposizione.
Tutti i media indipendenti sono ora banditi in Russia, Vi accediamo tramite i canali di Telegram e YouTube, o stiamo usando VPN ,ma stanno cercando di vietare anche questo.
La propaganda di stato russa è una cosa terribile, la maggioranza in Russia è informata solo dalla TV a cui credono al 100%; pensano che Putin stia facendo bene a fare una “operazione speciale” in Ucraina.
È molto difficile far fronte a tutto questo, la maggior parte dei russi intelligenti capisce cosa sta succedendo ed è assolutamente contro Putin e contro la guerra.
Noi che non abbiamo mai condiviso, né prima e tanto meno ora il sistema di governo di Putin, siamo per lui, «traditori nazionali» e dice in TV che dobbiamo essere «ripuliti», «sputati come un insetto».
Noi russi contro Putin, ci sentiamo come tedeschi che furono contro i nazisti nel 1939.
Di recente, molti dei miei amici hanno lasciato la Russia.
Dall’anno 20.., ho partecipato a molti incontri contro Putin e il suo regime corrotto, fino a quando é diventato troppo pericoloso. Ora è pericoloso anche proclamare «No alla Guerra», «Pace».
Parlo costantemente con i miei amici e colleghi ucraini che combattono per il loro paese, vinceranno, ne sono sicuro.
E invece non so cosa accadrà alla Russia.
Spero che non sarà né la guerra civile, né la Corea del Nord. Ma per ora, non ci sono buoni scenari, non ci sono prospettive.
Ti scrivo tutto questo, perché immagino lo vuoi sapere e tanti vogliono capire cosa succede in Russia e come ce la passiamo…
Rischio un’accusa penale se questa mia viene pubblicata, con i miei riferimenti, quindi è riservato solo agli amici non russi. E tu lo sei.
Questa guerra deve essere fermata, Putin e il suo regime devono affrontare un tribunale.
Le persone delle TV di Stato che hanno reso possibile tutto questo, devono essere messe sotto accusa, processate.”
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Caro Ivan,
ricordo perfettamente quando nella nostra intensa conversazione in quel volo infinito, ti dissi che nemmeno nel nostro mondo democratico, tutto è perfetto; ma la Democrazia che non è solo un proclama o uno slogan, vuol dire migliorarsi sempre.
Proprio come nella Boxe che tanto amo perché non è mai banale, non c’è nulla di scontato e non sai mai davvero come va a finire; e in tutto il percorso del raggiungimento dell’obiettivo vincente, è fondamentale, confrontarsi con regole e rispettarsi.
Sì tratta di valori etici. Dunque forgiarsi per resistere, per non cadere.
Per essere il meglio di noi stessi con gli altri. E la Libertà è fondamento della Democrazia. Non è merce né di baratto, né di compravendita.
Non c’è dubbio che per il “macellaio di Bucha, Putin” è troppo. Non ha idea di cosa voglia dire, avere un animo così forte per resistere.
E sono d’accordo con te, caro Ivan, certissima che è con quell’animo che l’Ucraina vincerà.
E noi l’Europa, siamo più uniti come mai prima. Grazie all’Ucraina. Ucraina in Europa subito!
Foto – è BUCHA, sobborgo di Kiev, recentemente liberato dall’esercito ucraino. Molti civili sono stati trovati lì giustiziati. Daniel Berehulak for The New York Times **Photo – is BUCHA, a suburb of Kyiv, recently liberated by the Ukrainian army. Many civilians were found executed there. Daniel Berehulak for The New York Times
Deve essere insopportabile essere responsabili di ciò che il proprio paese- la Russia- sta facendo e limitarsi a guardarlo… **It’s unbearable to be responsible for what your country- Russia- is doing and just watch it…
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… qua in italiano il link del mio AudioLibro IL FIGHTER D’ITALIA GIANCARLO GARBELLI – il pugilato è violento ma la violenza non è pugilato- http://bit.ly/2Y4zyZr
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IVAN FROM RUSSIA WRITES TO ME …
As you know about my reporting of the fantastic fights of Great Boxing, I have traveled extensively for decades. On one of these long trips overseas, I met a man who for obvious reasons of his safety, I will not write the year, the place, and the name of him that I will call Ivan, as a fantasy name.
We share an aperitif on the flight that will be a long trip. It’s immediately the accent that makes me recognize the nationality and therefore talking to Ivan intrigues me.
He’s going to a big tech event, I’m credited for a big boxing fight.
He’s intrigued that I love boxing. Come on, it’s not just a sport … if it were just a sport and that’s it, I would have been bored for while!
I am interested in Ivan‘s story, I immediately perceive his malaise about living in Russia. In my imagination, up to that moment, Putin’s Russia was a nation that presented itself to the world in a way quite similar to ours in the West. There was no war in Ukraine before this flight. So this encounter was before 2014…
During that long flight, Ivan, so polite, expressed to me all his unease about how instead in his country, Russia, the human rights, that we take for granted, and so the privileges we enjoy in Democracy, are trampled on.
He was so disgusted in his narrative that I could hardly believe him, and I was certainly not conversing with a hothead.
Ivan immediately seemed to me to be cultured and very informed since he too often traveled for work, with a special permit.
So this letter that I received, doesn’t surprise me, it pains me for his state of mind and for his loved ones with whom he shares this marginalization to which he is forced, for the fact of being a Russian not consenting to the atrocious conflict that is being perpetrated in Ukraine.
There is no reason to be proud of these times, to be a Russian citizen, of Russian origin with full name and Russian nationality. All of Ivan‘s family is Russian.
If just like Ivan, you have never been neither before, and even more so now agree with Putin.
And so he writes to me, and in agreement with him, I omit what could put him in a situation of severity, I mean subtracted from freedom of movement. In short, imprisoned.
IVAN FROM RUSSIA WRITES TO ME …
“Dear Gianna,
a few weeks ago a new law was introduced in Russia: for those who mention the word “war” – war, publicly – here in Russia, you can end up in prison for 15 years.
Instead, it must be called a “special operation (of demilitarization and denazification of Ukraine)”. If you post different photos and facts from the official Russian agenda (which are all falsehoods) – the same treatment – in prison for up to 15 years.
Meta (Facebook and Instagram) is now officially an extremist organization (the same as Al Qaeda or the Taliban) and has been banned for two weeks across Russia.
It’s not yet clear what will happen to us just to use any social network.
The laws in Russia are very selective and the authorities use them in a way that suits them against any opposition.
All independent media are now banned in Russia, We access it via Telegram and YouTube channels, or we are using VPN, but they are trying to ban that too.
Russian state propaganda is a terrible thing, the majority in Russia is only informed by the TV they believe 100%; they think Putin is doing well in carrying out a “special operation” in Ukraine.
It’s very difficult to cope with all this, most intelligent Russians understand what is happening and are absolutely against Putin and against the war.
We who have never shared, neither before nor now Putin’s system of government, is for him, “national traitors” and he says on TV that we must be “cleaned up”, “spat like an insect”.
We Russians against Putin feel like Germans who were against the Nazis in 1939.
Recently, many of my friends have left Russia.
Since the year 20 .., I have participated in many meetings against Putin and his corrupt regime, until it became too dangerous. Now it is also dangerous to proclaim “No to War”, “Peace”.
I am constantly talking to my Ukrainian friends and colleagues who are fighting for their country, they will win, I am sure.
But I don’t know what will happen to Russia.
I hope it will be neither civil war nor North Korea. But for now, there are no good scenarios, there are no prospects.
I am writing you all this because I guess you want to know and many want to understand what is happening in Russia and how we are doing …
I risk a criminal charge if this is published, with my references, so it is reserved only for non-Russian friends. And so are you.
This war must be stopped, and Putin and his regime must face a court.
The State TV people who made this possible must be prosecuted tried.”
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Dear Ivan,
I remember perfectly when in our intense conversation on that endless flight, I told you that not even in our democratic world, everything is perfect; but Democracy that it’s not just a proclamation or a slogan, it means always improving.
Just like in Boxing that I love it so much because it is never obvious, there is nothing taken for granted and you never really know how it will end; and throughout the process of achieving the winning goal, it’s essential to deal with the rules and respect each other.
Yes, it’s about ethical values. Therefore forge oneself to resist, not to fall.
To be the best of ourselves with others. And Freedom is the foundation of Democracy. It’s neither barter nor a trading commodity.
There is no doubt that for the “butcher of Bucha, Putin” it’s too much.
He has no idea what it means, having such a strong heart to resist.
And I agree with you, dear Ivan, very sure that it’s with that soul that Ukraine will win.
And we Europe, we are more united than ever before. Thanks to Ukraine. Ukraine into Europe now!
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… here in my mother tongue Italian my AudioBook IL FIGHTER D’ITALIA GIANCARLO GARBELLI – boxing is violent but violence isn’t boxing – http://bit.ly/2Y4zyZr