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POPOLO della BOXE, Cari Amici,
la mia personalissima opinione, quale esperta ai migliori bordo ring del mondo, e sin dai miei nobili natali conoscitrice profonda della grande boxe. IO NON VOTO, non appartengo in nessun modo alla Federazione, non ho mai lavorato con nessuno della Federazione, non lavoro per organizzazioni o società pugilistiche, sono completamente libera nel darvi le mie indicazioni, come sempre fuori dai denti, senza filtri e ipocrisie, tanto meno sono al servizio di qualsiasi redazione di parte, o altro, o di gossip.
Sollecitata da più parti, vi do il mio parere con la mia solita, onestà intellettuale. Più cruda se possibile.
Premetto che gli insuccessi, come i successi del Pugilato Italiano non sono da attribuire a nessun Presidente della FPI, ma solo al Pugile e al massimo al suo Allenatore, nel bene e nel male. Un rispettoso riguardo agli Allenatori Italiani, che hanno l’arduo compito di ripulire le strade, di giovani tentati all’uso di droghe, annoiati, o peggio al malaffare. Lo Sport ha la sua funzione sociale.
CAMPIONI SI NASCE, PUGILI SI DIVENTA. GLI ALLENATORI POSSONO FARVI DIVENTARE PUGILI.
VOTATE CON COSCIENZA, SENZA CREDERE AI VENDITORI DI FUMO.
NESSUN PRESIDENTE DI FEDERAZIONE PUO’ FARVI DIVENTARE CAMPIONE. FATE IL VOSTRO MATCH, DATE IL VOSTRO SHOW. LA BOXE DEVE DARE IL GRAN SPETTACOLO.
I BROCCHI CHE SI ATTEGGIANO NON HANNO MAI LASCIATO TRACCIA NELLA GRANDE BOXE.
BASTA CON IL PUGILATO DILETTANTI DI REGIME. HA FALLITO.
I tre candidati alla Presidenza della FPI alle votazioni del prossimo 25 febbraio 2017.
VITTORIO LAI. Non darei responsabilità di rappresentanza del Pugilato Italiano a un tecnico che cerca fuori dal proprio giardino il mago allenatore cubano. Non esistono maghi nel pugilato. Non serve un impiegato statale in carriera che ambisce al proprio risultato: essere Presidente. Serve che i giovani e i loro Allenatori abbiano piena fiducia del loro operato e siano loro i PUGILI PROTAGONISTI DELLA BOXE. Serve che l’Istituzione del Presidente sia vicino alle realtà tutte, quelle dei ragazzi e delle ragazze della boxe di tutta Italia, iniezioni di fiducia e polso per ottenere i risultati per diventare PUGILI. Il Pugilato, quello vero, quello grande è solo Professionisti. Ma non ci sono professionisti che non siano passati dai dilettanti. Corre voce che VITTORIO LAI sia supportato dalle Fiamme Oro, un grande flop annunciato. Non ci vuole lo statalismo, ci vogliono i Pugili che ambiscono a diventare Campioni di Boxe, non mezze calze con lo stipendio sicuro; fanno danni alla Boxe, e sono mezze figure nelle Forze dell’Ordine. Di questi tempi serve più un poliziotto a tempo pieno, che un pugile dilettante che non osa diventare pugile pro. Sono i pro che devono avere garanzie di un minimo di sopravvivenza per decollare, in caso! Non i dilettanti. I CAMPIONI DI BOXE GUADAGNANO LE BORSE, NON STIPENDI.
ANDREA LOCATELLI. Specchietto per gli allocchi. Colpi bassi in pieno stile venditore di calcio, troppo occupato nel business ambiguo del pallone, la boxe finirebbe per coprirne gli enormi buchi neri. E a pagarne pesanti conseguenze. Vedi inciuci AIBA e fallimentare ibrido WBS, (vedi indagine NY Times scorso 31 ottobre, da me tradotto, scorso 25 11 2016 qua sul mio sito); legittimare LOCATELLI, vuol dire, avvallare i suoi soli interessi. NO, la Boxe Dilettanti e tanto meno la Grande Boxe, hanno bisogno di tale tipo, e suoi co., figuriamoci se gli affidate quel potere di “macho” di Presidente del Pugilato Italiano. Si monterebbe a dismisura la testa, senza averne le palle. Vi troverete invischiati, raggirati in guai che decretano la morte del nostro Sport, e più poveri se possibile.
ALBERTO BRASCA. È l’attuale Presidente. Si ricandida. Ho letto in più di un articolo che riconosce i propri errori. È buona cosa, anche da “vecchi” non avere limiti all’umiltà. Intende rimediare e migliorare tutto quanto ha capito non funziona. Sugli errori si cresce anche a 74 anni. Gli ho parlato, in più occasioni. È persona colta e per bene, dialoga. Ha capito che i pugili pro, vanno sponsorizzati, halleluja!!! E di questo ha detto si fa carico di trovare soluzione. Io rincaro I MATCH di QUALITÁ, mettetevelo ben in testa, fanno affezionare il pubblico della TV, i più bravi portano a casa la borsa piena! E hanno appeal per ambire al panorama internazionale. I brocchi fanno danni! Alberto ha un po’ il pallino della politica, ma è più un hobby; per essere di nuovo Presidente FPI, deve occuparsi al di sopra di qualsiasi posizione politica solo di PUGILATO, meno deleghe, più PRESENTE. Se eletto formerà una squadra fresca e attenta. Del resto gli conviene con gli acciacchi che incombono, l’entusiasmo dei giovani farà la differenza. La carica di Presidente non gli ha dato alla testa. Se riesce ad essere più cazzuto, e a tenersi fuori dagli intrighi che non lo riguardano, come avrebbe detto il “grande vecchio” Indro Montanelli: IO SE FOSSI IN VOI, MI TURO IL NASO E VOTO BRASCA.
Fidatevi della Vostra Gianna Garbelli.
Fate certo le vostre verifiche e Buona Fortuna.
La mia unica richiesta, personale, chiunque diventi il Presidente dovrà ricordarsi di non scavalcare generazioni, omettendo Il nome di GIANCARLO GARBELLI nel walk of fame. Che vi piaccia o meno è stato il più grande campione di boxe che l’Italia abbia avuto da sempre. La vostra omissione equivale alla vostra ignoranza. O c’è dell’altro?
Ps se crescono pugili professionisti altamente competitivi, si può pensare al lancio di una grande organizzazione che promuove i match pro, solo così i contratti TV volano! Altrimenti non c’è business per chiunque voglia investire con cifre importanti. E nessun giovane che “ha fame” merita di andare in mani di sfruttatori senza scrupoli. Così i dilettanti-militari-impiegati che non passano professionisti, devono lasciare il posto a chi ha capito che la Boxe, ha nel suo DNA il rischio di osare. Il lavoro nelle forze dell’ordine ce l’hanno assicurato, lascino spazio a chi ha sogni veri e grandi di realizzarsi nella boxe. Non possono i dilettanti pretendere di andare in vetrina prima di diventare pro! Figuracce garantite ne abbiamo viste! Nessuno si è stupito.
Gli amatori nelle tante palestre, vogliono veri riferimenti, e non possono essere le esibizioni dei “dilettanti”, a furia di dilettarsi, si è perso il senso della vera grande boxe! La vera vetrina per il decollo ai pro, sono i giovani alle Olimpiadi. Non è un percorso necessario, ovviamente partecipare alle Olimpiadi, è che il nome gira più facilmente; ripeto i Giochi Olimpici sono solo un trampolino di lancio per pugili che vogliono diventare pro. Se uno/una è nato Campione, ha il talento, il dono, la strada della palestra la trova, e le Olimpiadi poco aggiungono se è nato campione! Il Maestro della palestra, non lo mollerà un istante! E la palestra sa chi contattare per far esprimere tutto il suo potenziale sui migliori ring.
La boxe, non è l’atletica o il nuoto dove le Olimpiadi sono la massima espressione. Punto. Non sono interessanti al grande pubblico i match dilettanti, dei vari campionati di squadre, a tre round in canottiera. Per quelli va bene una TV locale. Chi non passa pro, è inutile al pugilato. La boxe è per sogni grandi, non è sport minimalista. Anche questo ficcatevelo bene in testa. La TV generalista, per sborsare soldi ha bisogno di audience, ha bisogno di pugili che sappiano catalizzare l’interesse. A 23/24 anni al massimo, o si è professionisti, o i vecchi tiracampare dilettanti, non hanno giustificazioni di esistere nella boxe.
Non siamo in regime totalitario. Il mondo ci deride. È compito della FPI, occuparsi di offrire le condizioni migliori ad ogni società che cresce i giovani pugili; ascoltare i loro bisogni, e trovare insieme la soluzione. Non esiste costruire carriere pro, con improbabili cascatori, o così chiamati “collaudatori”, e vincere facile. Alla prossima vera sfida, perdi e male, impossibile rialzarsi! E all’estero ti massacrano, diventi “collaudatore italiano”! No, questa porcata, tutta contemporanea con la nostra storia, è inaccettabile! Tante vale misurarsi bene subito, osando in ogni match vs il meglio. Se hai talento e preparazione disciplinata, con un bravo allenatore, credici!
Meno spese per trasferte inutili, più deleghe alle regioni con i loro rappresentanti sul territorio. Meno centro di Assisi, più concentrazione sulle palestre e società che investono nelle nuove generazioni; più attenzione alle periferie, da sempre pozzo dove reclutare i giovani più incazzati. E dar loro una prospettiva.
Il Presidente onorario è un’inutile istituzione, se è solo un burocrate dietro le quinte, in tutt’altre note faccende affaccendato. Vive un irreale mondo che nulla a che fare con la realtà. E questi dilettanti, pugili di carta, non lasciano nulla, se non passano pro, non c’è santo che tenga. Il Presidente della Federazione Pugilistica Italiana deve rispondere alle esigenze del vero pugilato. I fans, non chiedono altro, che vedere del gran pugilato.
E così, alla fine, ma non ultimo è importante che la FPI si premuri dei Campioni a fine carriera pro; accompagnarli a scendere dall’ultimo ring con dignità, riutilizzarli in ruoli chiave, nella crescita dei nuovi che premono per realizzare il loro medesimo grande sogno. È in questi Campioni pro, che i giovani dilettanti si devono specchiare. Sono loro i “vecchi” che tengono alta la bandiera. Le loro dispute, i loro guadagni, le loro borse, e poi la loro pensione, tutto conquistato.
Già la pensione, è un diritto. Non può essere una macabra lotteria, chi muore lascia il posto a chi viene dopo! Il Nuovo Presidente della FPI si deve occupare dei diritti dei giovani che promettono, e dei grandi vecchi che hanno dato lustro alla nostra nazione.
E infine: “Senza il Pugile non c’è Pugilato. Senza il Campione di che si tratta? Ha sentenziato, Il Fighter d’Italia Giancarlo Garbelli”.
Sorry no time, to translate in English. Forgive me…