ADDIO TINA “simply the best” TURNER…ICONA! ** YOU WERE ONE OF MY ABSOLUTELY ICONIC ARTIST INSPIRATIONS.
YOU GAVE SO MUCH, ALL OF YOURSELF TO MAKE US, FREE WOMEN. YOU’LL NEVER BE FORGOTTEN. YOUR ENERGY IS MY INSPIRATION.
IMMENSE TINA.
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e su CINETECA di MILANO da oggi 17 novembre 2021
guarda in lingua originale https://www.cinetecamilano.it/film/2840
Con irrefrenabile voglia a di vivere Alessandra spalanca le sue ali per ricominciare a volare, ma ogni sera deve tornare in carcere…
scritto e diretto da GIANNA GARBELLI
con la partecipazione straordinaria di ANNIE GIRARDOT
e con GIANNA GARBELLI – FIORENZA MARCHEGIANI – MAURIZIO DONADONI – NARCISA BONATI – STEPHANE FERRARA – DARIO D’AMBROSI – LAURA VISCONTI – JOE KLOENNE – ROBERTO MARELLI
Direttore alla Fotografia BLASCO GIURATO
musiche di ROBERT MOUYREN
*Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale*
Ho scritto per il cinema e diretto e interpretato, prodotto TENTAZIONI METROPOLITANE – storia di una detenuta in semilibertà – con Annie Girardot- Fiorenza Marchegiani- Maurizio Donadoni, Stephane Ferrara, Narcisa Bonati, e tanti altri bravi attori del Piccolo Teatro. Un previlegio dirigere un cast così di eccellenze internazionali e del miglior teatro italiano. Musiche originali di Robert Mouyren. Selezionato per Panorama Italiano alla Mostra Int’l del Cinema di Venezia.
È stato un interessante lavoro di ricerca per la costruzione dei personaggi e così ho preso spunto dalla realtà più dura, due detenute in carcere per motivi molto diversi: una è detenuta comune, l’altra è politica. Poi in sceneggiatura ho miscelato con fantasia. Sì è una storia coraggiosa. Nel 1993 il mondo non era così pronto ad una storia tra donne, direi non convenzionale. Ma è molto di più, e non vorrei togliervi il gusto di vederlo.
L’ispirazione me l’ha data una ragazza che ha davvero vissuto questa illusoria esperienza, di una scorciatoia… Poi per scrivere la sceneggiatura, ho studiato, frequentato l’umanità tutta coinvolta, ai confini all’emarginazione. Sono andata alla ricerca dei luoghi veri, così da rendere l’autenticità del dramma sociale, l’atmosfera, i pregiudizi, per dirigere il set al meglio. Con un’inesauribile energia, che è il tratto più evidente della mia personalità, affronto questa storia durissima, come grezza e cruda è la materia che ha stimolato la mia creatività.
Maria Gioacchina Stajano Starace Briganti di Panico, è stata di tutto, un personaggio incredibile! Per la sua epoca poi…Mia vicina di casa, nel periodo romano, l’ho voluta sul set a Milano. Un tocco di esagerazione, di oltraggio, quel tanto di realismo aggiunto. Fu la prima persona ad illuminarmi sul mondo gay. Il movimento LGBT era ancora lontano a venire, ma lei visse il periodo dell’avanguardia, una vera pioniera, ha vissuto con leggerezza un mondo che solo apparentemente le era ostile, vivendo di arte, quindi un mondo senza confini di qualunque genere, era la novità che si esponeva senza falsa ipocrisia. Nel mio film mi è stato necessario, perché il suo cammeo, ha chiarito subito le cose: lei nata maschio, si sentiva donna, dunque è stato facile inserirla nel contesto del carcere femminile.
Una scena dura da sopportare, qua recito con l’eclettica Mirton Vaiani, nel ruolo della Boxer, intesa come il mastino…o anche la Kapò, come l’aveva identificata Gillo Pontecorvo, l’allora direttore ila Mostra di Venezia, che volle il film per la premiere nella sezione Panorama Italiano.
Gianna Garbelli e Fiorenza Marchegiani. Non voglio svelarvi la trama, da oggi si può vedere tutto il film su Amazon Prime in USA – UK- Germania e Austria. E su Chili in Italia e Polonia.
Sono con Fiorenza Marchegiani e Stephane Ferrara nel ruolo del malavitoso corso.
La fascinosa fotografia di Blasco Giurato sottolinea la drammaticità e l’intrigo nell’evolversi della storia. I più grandi successi di Giurato sono legati al regista Giuseppe Tornatore. Il set-disegner è di un grandissimo architetto del cinema, Enrico Tovaglieri, come non ricordarsi del set di Ermanno Olmi, “L’albero degli zoccoli”…Entrambi hanno sottolineato la storia del migliore cinema italiano di sempre. Il set è stato un locale notturno, cult della Milano anni ’80 e ’90: Il Plastic, di Lucio Nisi.
Eccomi con l’occhio dietro la macchina da presa, sì forse uno degli ultimi film in pellicola 35mm. A cavallo tra consolidate meccanicità e nuove tecnologie. Ma scrivere la sceneggiatura è stato determinante per avere idee chiare nel dirigere il film. La visione e il ritmo, sono così netti e snelli e danno spazio ad ulteriore creatività.
Beh sì in carcere ci si tiene in forma, soprattutto le “comuni”, non c’è molto altro da fare per ammazzare il tempo. In quell’ora d’aria, il sole, la luce sono così desiderati…
Tornare a casa dopo 7 anni di carcere, lo sguardo è sorpreso, non sempre piacevolmente. Persone, luoghi e cose, insomma il mondo è cambiato. É come risvegliarsi dopo anni di un lungo sonno. Ma Alessandra, non si risveglia in una fiaba…Delicato il tocco della brava make-up artist Vincenza Lambarella. I capelli curati dal migliore parrucchiere Gino Bianchini.
Momenti di solidarietà tra le mure di un carcere, qua con le mie “detenute”, Aida Cooper e un’altra grande vocalist delle migliori rock band.
Anna Bruna Gola, una sarta che ha cucito con il suo ago e filo ogni particolare, tutti i costumi. Perfetti.
Gillo Pontecorvo grande regista e direttore della Mostra del Cinema di Venezia, volle vedere il film in una sala di Cinecittà, era venerdì sera quando ci accordammo, lunedì alle 09:00 puntuale ero di nuovo a Roma da Milano, con il mio direttore alla fotografia Blasco Giurato. Tutte e due fuori dalla porta in attesa del verdetto del maestro. Pontecorvo uscì commosso e io non potei trattenere le lacrime di felicità, e Blasco Giurato che è più alto di un abete di montagna, si illuminò come un albero di Natale per la gioia. Il film fu inserito in programmazione nella sezione Panorama Italiano, curata dal giornalista Claudio Trionfera.
Premiere alla Mostra Int’l del Cinema di Venezia, sezione Panorama Italiano. Da sx Narcisa Bonati, Annie Girardot, Gianna Garbelli, Roberto Marelli. Marelli sostituì all’ultimo momento Walter Chiari che purtroppo qualche mese prime delle riprese, mori stroncato da un infarto. Una disperazione non averlo; l’ironia nella storia c’è tutta, ma il mio rammarico rimane, il talento di Walter Chiari avrebbe strappato risate commoventi! Il lungometraggio uscì alla Mostra di Venezia con il titolo: PORTAGLI I MIEI SALUTI, subito dopo ho sostituito il titolo con TENTAZIONI METROPOLITANE..
USA premiere at the Napa and Sonoma Valley Festival, San Francisco, CA. And at the Italian Cultural Institute in Los Angeles. Above, at the Casa Italiana Zerilli / Marimò in New York.
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